In ogni campo del collezionismo esistono sempre dei pezzi che si possono considerare il top, il pezzo che rende importante una collezione, per i curiosi o coloro che si avvicinano alla filiconia possiamo fare il paragone con la ben più famosa e ricca di “adepti” filatelia (francobolli ndr)… in questo caso esistono i pezzi introvabili e ricercatissimi dai filatelici di tutto il mondo. Per citarne qualcuno….. il famoso Gronchi rosa in Italia o i preziosissimi del mondo che arrivano anche a sfiorare il milione di euro, come il “One Cent” magenta di Guyana del 1856 di cui esiste un solo esemplare o l’americano “Z Grill” battuto all’asta per la cifra astronomica di 3.000.000 di euro.
La filiconia non è arrivata (per fortuna) ad avere queste cifre di battitura d’asta ma ci sono degli esemplari che sono ricercatissimi dai filiconici di tutto il mondo. Per coloro che, come me, collezionano i canivet meccanici del XIX secolo, senza dubbio la Maison Basset è la casa editrice che più di ogni altra ha prodotto pezzi di notevole spessore artistico e grazie anche alla limitata tiratura dei suoi esemplari è diventata anche la più ricercata.
La Maison Basset fu una delle case editrici più famose e già all’epoca ricercate di Parigi. Fu fondata verso la fine del secolo XVIII e fino alla nascita della punzonatura meccanica dei primo ventennio del XIX secolo produsse incisioni ed editò libri. Dal 3° decennio del XIX secolo iniziò a produrre i santini su fondo trinato a punzone. La Maison Basset rimase attiva fino al 1865, anno in cui fu assorbita dalla Bouasse-Lebel che ne ereditò i cliché e ne ristampò molti dei santini.
L’ULTIMA CENA
Tra i desideri dei filiconici vi è senza dubbio il pezzo più famoso della casa editrice parigina, ovvero l’Ultima Cena.
Lo spettacolare pezzo edito dalla Maison Basset intorno al 1854 ( o 1856?) rappresenta la famosa pagina evangelica del cenacolo del giovedì santo in cui Gesù istituisce il sacramento della comunione.
L’iconografia utilizzata per rappresentare la scena è ispirata al celebre “Cenacolo” capolavoro assoluto di Leonardo Da Vinci, genio del Rinascimento e probabilmente di tutta la storia dell’umanità, affrescato nel 1494 presso il refettorio del convento della chiesa di Maria SS. Delle Grazie a Milano.
L’ultima cena è una Siderografia su fondo trinato meccanicamente a punzone, si presenta come un trittico di grandi dimensioni (20,8×12 cm) in cui al centro per l’intera lunghezza vi è impressa l’immagine mentre la trinatura prosegue l’iconografia riproducendo lo sfondo della camera in cui si svolge la scena, arricchito da simboli eucaristici e sacri in generale, Calice, Ostia, grappoli d’uva, spighe di grano, croci… etc. In basso un lungo cartiglio che si dispiega per tutta la lunghezza del tavolo recita “Hoc est enim Corpus meum” , ovvero “Questo è il mio corpo”.
Il recto del canivet meccanico reca impressa, in lingua francese, la descrizione meditata evangelica dell’Ultima Cena ed in corsivo… in corrispondenza dell’immagine centrale di Gesù Cristo, una preghiera.
Elemento importante è la “firma editoriale” della casa Editrice che specificando la via in cui questa si trovava nel momento della produzione, fornisce un fondamentale elemento per la datazione. Infatti essa riporta quanto segue, “Paris, Maison Basset, 33, Rue de Seine”, questo colloca il nostro canivet nel periodo del primo trasferimento della casa editrice. Infatti se fino al 1849 la Basset si trovata al 69 di Rue de S.Jacques, dal 1849 al 1860 (?) essa si trovava in Rue de Seine, per poi trasferirsi definitivamente in Rue de S.Sulpicie fino al 1865, quando fu assorbita dalla Maison Bouasse-Lebel.
Sicuramente oltre all’aspetto storico, esteticamente, l’Ultima Cena della Maison Basset è uno spettacolo per gli occhi, la qualità artistica dell’incisione siderografica e la minuziosità dei particolari trinati ne fanno un piccolo capolavoro che, per certi versi, fanno dimenticare che comunque si tratta di una produzione meccanica.
La Bouasse-Lebel dopo l’acquisizione della Basset, rieditò e riprodusse molti dei cliché, immettendo ovviamente la propria firma, tra questi vi è anche l’Ultima Cena. Come valore di mercato ovviamente questa della Basset è di gran lunga più quotata, (sia per l’antichità che per la quantità di esemplari di gran lunga inferiore a quella della Bouasse-Lebel) raggiungendo nei siti d’asta anche il valore di 300/350 euro, mentre l’esemplare della Bouasse-Lebel non va oltre i 200 euro.
L’ADORAZIONE DEI PASTORI E DEI MAGI
Altro esemplare molto ricercato della Maison Basset è” L’Adorazione dei pastori e dei Magi”. Anche questo canivet, come nel caso dell’Ultima Cena, è di maggiori dimensioni rispetto alle misure standard di grandezza di un santino (16 x 10,8 cm), ma anche in questo caso trattasi di un trittico pieghevole.
Al centro del trittico vi è impressa l’immagine di Gesù bambino sulla mangiatoia con in alto due angeli che reggono un drappo spiegato con le prime parole dell’inno “Gloria in Excelsis Deo” ed in basso l’Agnello con la corona di spine adagiato sulla croce, croce retta con la mano sinistra dal Bambin Gesù, simboli della vittima pasquale salvifica. Ai lati della figura centrale, occupanti le ante del trittico vi sono: a destra l’Adorazione dei tre Re Magi, e a sinistra l’Adorazione dei Pastori (che per equilibrare l’immagine sono anch’essi in un numero di tre). Anche in questo caso la merlettatura fa da sfondo alle scene rappresentate. Se al centro la trinatura forma una raggiera che parte dalla tipica aureola della santità, gli altri sfondi danno una caratterizzazione dei personaggi ivi presenti. Nell’Adorazione dei pastori sono presenti elementi ben definiti e caratterizzanti i luoghi, una capanna, e la vegetazione tipica del luogo, una palma e un albero di pino mediterraneo, mentre per sottolineare la provenienza da paesi orientali non specifici, la vegetazione è mista e non ben definita.Infine, in alto verso l’esterno, in posizione speculare tra le due immagini estreme vi sono i simboli della comunicazione divina, l’angelo per i pastori e la stella cometa per i Magi.
Interessante è la dicitura in basso sotto l’agnello “Imp Vve Goguet, r. de Seine, 20” ovvero il nome dello stampatore e dove è effettivamente stato stampato il santino.
Il recto, come per la precedente Ultima Cena, ha le diverse preghiere Gesù bambino, Pastori e Magi in corrispondenza del verso. Le preghiere sono in lingua francese e, come per tutte le produzioni della Maison Basset, reca impressa il nome della casa produttrice e la via, che essendo la Rue de Seine, colloca la produzione dopo il 1849 ed antecedente al 1860.
IL CARRO TRIONFALE DEL FANCIULLO GESU’
Di rara bellezza è il canivet meccanico raffigurante il corteo angelico con il carro trionfale su cui siede Gesù fanciullo che elargisce corone di virtù e grazie. Le misure del santino sono particolarissime e inusuali nella produzione europea dei santini, fin dalla loro nascita, esso infatti misura 23 x 7,4 cm venendo ripiegato su se stesso a “fisarmonica” a quadrupla anta. L’immagine è molto chiara ed esaustiva, su tutto lo spiegarsi del canivet, un corteo angelico con i vari simboli della passione precede un carro trionfale, guidato da S. Giovannino Battista, riconoscibile dalla veste di pelle di agnello e dal bastone crociato con l’esclamazione dell“Ecce Agnus Dei”, su cui siede Gesù fanciullo che elargisce corone su cui sono scritte le varie virtù e grazie divine. Esaustivo il cartiglio posto sulla base dell’immagine “Pour mériter que l’Enfant Jésus nous donne ses couronnes, il faut, l’adorer, le prier, l’imiter”, ovvero, “Per meritare che il fanciullo Gesù ci doni le sue corone per adorarlo, pregarlo e imitarlo”. Lo sfondo è formato da una serie schierata di pannelli uguali. Il recto porta impressa una preghiera meditata in francese.
Anche su questo canivet sono presenti il nome dello stampatore “Imp Vve Goguet, r. de Seine, 20” e la stessa “firma” della casa editrice, “Paris, Maison Basset, r. de Seine, 33” collocando anche questo canivet nella seconda fase della vita e della produzione, tra il 1849 e il 1860.
LA RESTANTE PRODUZIONE DELLA MAISON BASSET
La produzione dei santini “merlettati” della Maison Basset è varia e si distingue dal resto delle case editrici francesi, per la qualità delle sue incisioni e dei fondi trinati, di particolare bellezza e delicatezza.
Caratteristica della produzione è proprio specifica sull’uso del fondo trinato come continuazione dell’immagine impressa, il fondo non è solo una cornice che racchiude un racconto ma ne diventa parte integrante ed anzi in molti casi ne amplifica i contenuti.
Come per le altre case editrici, la Maison Basset si lascia sedurre dalla concorrenza e arricchisce i suoi santini, oltre che per l’uso della colorazione anche per l’applicazione di lustrini.
Per visionare il resto della produzione della Maison Basset, vai sulla pagina della collezione o clicca qui.
Gianluca Lo Cicero